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Una domanda che ad un certo punto viene in mente ad ogni appassionato di fotografia è proprio questa: "vale la pena cambiare formato del sensore? passare a FULL FRAME o sfruttare ancora l'APS-C?"

La risposta è più complessa di quanto sembri... perchè? Vediamolo insieme!

Partiamo dagli albori: la prima reflex digitale del sistema EOS messa in commercio nel luglio 1995 è stata una collaborazione tra Kodak e Canon denominata: Canon EOS DCS 3

Udite udite! il primo sensore in uso di casa Canon è proprio un APS-C da 1,3 megapixel. Questa macchina fotografica ha permesso a molti fotografi che scattavano in analogico di entrare nell'era digitale della fotografia! Ma c'era una differenza: il frame che aveva sempre usato su pellicola era più grande rispetto al sensore. Questo portò a rivedere il modo di scattare, di usare gli obiettivi, in quanto le inquadrature erano diverse e le lenti alle quali erano abituati i fotografi dell'epoca: perchè? Per via del fattore di CROP (ne abbiamo gia parlato, e puoi trovare la spiegazione sempre qui sul blog) infatti le lenti disponibili fino a quel tempo erano le classiche CANON EF, dobbiamo aspettare il 2003, con l'avvento della rivoluzionaria EOS 300d prima di poter utilizzare un CANON EF-S; e indoviante qual'è stato il primo obiettivo con queste caratteristiche? niente di meno che il Canon EF-S 18-55mm f/3.5-5.6 USM.

Ovviamente anche per i più esperti, gestire i primi sensori digitali CCD poteva risultare un po complicato, anche se erano molto versatili in quanto il fotografo poteva impostare il valore ISO adatto per ogni occasione, ma a patto di fare i conti con il RUMORE DIGITALE che comportava.

 

https://global.canon/ja/c-museum/wp-content/uploads/2015/05/dslr775-sample1_b.jpg

Detto ciò, perchè ho parlato di questo grande cambiamento che fu passare dall'analogico al digitale? La risposta è semplice: perchè, anche se in maniera più leggera, questo cambiamento è simile per quanto riguarda la scelta della dimensione del sensore.

Passare da APS-C a FULL FRAME non è soltano una questione legata alla qualità degli scatti che facciamo, quindi, più grande è il sensore e migliori sono i file; anche se si può dire che questo è in parte vero, dobbiamo prendere in considerazione diversi fattori che possono condizionare la nostra scelta: quali?

1. MISURE E PESO.
Dobbiamo innanzitutto capire che per contenere un sensore "piccolo" basta una reflex "piccola" (lasciando fuori dal discorso le semipro come la serie che va dalla 10d alla 90d, quelle hanno un discorso a parte). Il peso ovvamente è diverso, un APS-C sarà molto più leggera e trasportabile di una FULL FRAME, i materiali sono diversi, vanno dalla plastica alla lega di magnesio, quindi anche per quanto riguarda il fattore di robustezza e resistenza agli urti, ci sono delle diversità.

Esempio di grandezze e peso tra FF e APS-C

 

2. QUALITA' DEI FILES.
La prima idea di chi pensa di fare questo passo è sicuramente per via della qualità e grandezza dei files. Partiamo dal presupposto che la quantità di megapixel non determina la qualità degli scatti, a volte un file di una 5D old (2005) è migliore di una 650d (2012), nonostante la differenza di quantità dei megapixel, perchè? la differenza la fa proprio la grandezza del sensore su cui sono distribuiti i pixel. La regola è semplice: sensore più grande, pixel più grandi.
La gestione della luce è sicuramente migliore su sensori più grandi, in quanto ne entra di più ed è meglio distribuita, la reflex farà meno fatica a mettere a fuoco in automatico e ci saranno risulati migliori in caso di scarsità di luce.
Un fattore molto importante per determinare la qualità di uno scatto sta nel corretto uso del VALORE ISO. Un sensore deve essere in grado di adattarsi alla luce e quindi di alzare la sua sensibilità (ISO) in base alle circostanze. Scattare ad alti ISO comporta uno sforzo significativo per il nostro sensore; e quando il sensore si sforza a captare la luce potrebbe andare in contro a disturbo o rumore, ciò significa che nella fotografia finale si evidenzierà molta grana (molte grane 🤣) e la perdita dei dettagli.
Nota bene: non è detto che un sensore APS-C sia necessariamente carente da questo punto di vista, i nuovi sensori infatti hanno un ottima resistenza al rumore digitale.
Con un sensore FF possiamo spingere comunque gli ISO molto in alto ed avere nella maggior pare dei casi risultati godibili e stampe buone (anche se non esenti da effetto grana).

Qui sotto un esempio di qualità delle foto: stesso iso, stessa lente, sensore diverso.

Canon Eos 5d MKII (Full Frame)

 

Canon Eos 100d (APS-C)

 

3. COMODITA' DI UTILIZZO
Avevamo gia accennato alla grandezza del body di una FF contro quella dell'APS-C, ma una cosa importante è la distribuzione dei comandi e delle "scorciatoie".
Nei corpi FF, avendo più spazio da utilizzare, troveremo comandi veloci, ossia pulsanti e ghiere distribuite in diverse zone della macchina fotografica, facilmente raggiungibili per cambiare le impostazioni dello scatto velocemente e senza guardare il display.
Non trovano spazio invece tutti quei comandi nei body più piccoli, andando a privileggiare l'utilizzo dei vari menù digitali, molto intuitivi e comodi se si deve impostare la reflex in un certo modo senza dover apportare troppe modifiche in lassi di tempo ristretti.
Una scomodità nelle reflex FULL FRAME la troviamo nella mancanza del flash popup (quello che esce fuori da sopra il mirino). Avendo uno specchio più grande, ovviamente, anche il pentaprisma deve essere maggiorato e questo toglie la possibilità di installare questo tipo di flash. Solo in rari casi si trova nelle FF un flash integrato come nelle NIKON d700 e serie d600. Per questo, nelle occasioni di buio totale bisogna affidarsi ad un flash esterno.
Altra storia invece per le reflex APS-C che vengono naturalmente dotate di flash, utile in tutte le occasioni, anche se ovviamente la slitta a caldo non manca in nessuna reflex, dalla più piccola alla più grande.

4. OTTICHE
Ovviamente la differenza di sensore porta inevitabilemente a fare delle riflessioni per quanto riguarda la scelta delle ottiche.
Nel FATTORE DI CROP abbiamo visto come la differenza di sensore ha un effetto sulle ottiche che usiamo, infatti gli obiettivi si comportano in maniera totalmente diversa e a volte non sono compatibili tra un sensore all'altro.
Ad esempio, ammettiamo che siamo soliti ad utilizzare un 50mm f/1.8 su APS-C, ottima lente, bell'effetto bokeh, e inquadratura giusta per i ritratti. Comprata una reflex FF lo montiamo e notiamo le cose in maniera totalmente diversa, la focale a cui siamo abituati a lavorare è meno zoomata, il bokeh è meno evidente e dobbiamo riprendere tutte le misure per scattare come prima. Ci accorgiamo che su FF l'ottica a cui siamo abituati è un'85mm f/1.8, acquistando una lente del genere allora possiamo avere un effetto simile al 50mm. Questa differenza ovviamente è molto evidente nei teleobiettivi e nei grandangolari. Molti grandangolari spinti su APS-C (10 - 12 - 18mm) non sono compatibili su FULL FRAME, perchè? Perchè molte volte questi obiettivi sono costruiti esclusivamente per macchine APS-C. A tal proposito dobbiamo fare i conti di quante ottiche abbiamo compatibili e se sarà una spesa troppo pesante da sostenere, cambiare tutti gli obiettivi collezionati.

Sigma 20-40 f/2.8 attacco Canon EF.

A sinistra una EOS 100d. A destra un Tamron 17-50 f/2.8 Attacco Canon EF-S.

Adesso sta a te la scelta. Non è detto che tu debba per forza di cose passare a full frame, può darsi che ti trovi bene con quello che hai. In fin dei conti come ho gia detto, non è l'attrezzatura che fa la migliore la fotografia. Le idee, le inquadrature e specialmente i momenti da fotografare non si possono comprare. L'attrezzatura più importante in cui valga la pena investire è la tua creatività; e qual'è la moneta da investire? il tempo, le energie e la passione.

Grazie di aver speso un po di tempo qui insieme a me.

Alla prossima.

Tag(s) : #canon, #full frame, #apsc, #reflex, #body, #sensore, #2020, #nikon, #flash, #importante
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